lunedì 16 dicembre 2013

NON E' MAI TROPPO TARDI

CAMBIARE spaventa.


Il cambiamento spaventa soprattutto perchè è impegnativo. Mette in moto una serie di attività fisiche e psicologiche che ci obbligano a metterci in gioco. Ci espongono a rischi, a critiche, senza la certezza del risultato. 
Il feedback è ignoto. 
Tutto questo meccanismo spaventa. 
E' un atteggiamento prettamente mentale. La staticità psico-fisica della routine, delle abitudini, è comoda. Questa staticità, poi, è ancora più pericolosa se sfocia nel vittimismo, condizione che ti porta a dire che "c'è comunque qualcuno che si prende cura di te". 


Scommetto che per andare a lavorare, a scuola, al vostro bar preferito o a fare la spesa, percorrete tutti i giorni la STESSA strada. Magari anche alla STESSA ora. Cosa accade? Accade che vedete tutti i giorni la solita via, con le solite case e, in questi giorni, le solite luminarie. Incrociate, spesso e volentieri, le solite macchine e gli sguardi di quelle 3-4 persone che, lungo quella STESSA via, a quella STESSA ora, vanno a fare jogging. 

Io chiamerei tutto questo monotonia. Un lento abituarsi. Un lento spegnimento del nostro cervello.
Provate almeno una volta a CAMBIARE la strada di percorrenza o, per chi va a piedi, il lato della strada. Vi accorgerete subito che ci sono situazioni e immagini diverse. Negozi diversi che forse nemmeno conoscevate o ricordavate. Incontrerete persone, vite, con ritmi diversi dal vostro. 
Basta questo cambiamento a "svegliare" il cervello assopito e rimetterlo in carreggiata. Un piccolo cambiamento al giorno allena il nostro cervello (ovvero, noi) al cambiamento, fino a renderlo più tonico. Pronto ad affrontare con più sprint ogni insidia. 

Le opportunità non usano bussare alla nostra porta. Esse passano davanti a noi. Sta alla nostra forza di volontà aprire la porta al cambiamento e dare una sbirciatina fuori.  Il cambiamento non ha una data di scadenza. 
Non è mai troppo tardi.



"Si può cambiare solo se stessi. 
Sembra poco ma se ci riuscissi faresti la rivoluzione"


2 commenti:

  1. Si chiama "zona di confort" io ne sto uscendo e sto scoprendo un nuovo modo di vedere le cose e mi sta piacendo molto.

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