Le festività sono belle, suggestive e affettivamente arricchenti, ma sono anche portatrici sane (dipende!) di quei 3 - 4 chiletti in più che ci portiamo "per dote" fino all'estate!
Per non deludere i nostri palati e nemmeno la nostra bilancia, ho pensato di disturbare un' amica, brillante professionista dell'alimentazione, per andare sul sicuro su cosa cucinare, come - quanto mangiare e come cucinare.
Ecco i preziosi consigli della Nutrition Coach, Dott.ssa Letizia Saturni.
"Sicuramente
protagonisti indiscussi e simboli della tavola delle feste natalizie sono il torrone (sembra nato il 25 ottobre
1441, il giorno del matrimonio di Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza!) e,
a forma di torre o di grossa cupola, semplice o farcito,
uvette, scorzette di arance candite, gocce di cioccolato fino alla farcitura
più golosa con gelato, sua maestà il panettone
e suo cugino pandoro.
Sembra un controsenso essere arrivati a parlare di dolci che,tipicamente chiudono un pasto, ed invece essere solo all'inizio della nostra chiacchierata!
Eccomi
pronta ad…. Iniziare dall'inizio!
E’ questo il momento dell’anno durante il
quale il cibo è molto di più che calorie, grassi, zuccheri e altre diavolerie
chimiche.
E’ tradizione, e dunque ecco perché ho iniziato dai simboli per
eccellenza che sono proprio i dolci! È nei piatti tipici e tradizionali che si
conserva una parte importante della cultura di un popolo. E' ospitalità e amicizia.
L'offerta di cibo è il primo gesto di amicizia e di benvenuto.
E' ritrovarsi.
Per la famiglia il pranzo di Natale è l'occasione per riunirsi e ritrovarsi
insieme. Ed è in tavola che affiora il nostro modo di essere: i gesti della
convivialità, i piccoli impacci, le forzate cortesie, gli sbalzi di nervosismo,
le storie individuali con i loro intrecci.
E' festa. Non si può pensare a nessuna festa senza un ricco buffet o senza
le portate più importanti e tipiche.
E’ un rituale. L'attenzione nel
preparare la tavola, la disposizione dei decori e dei piatti, la cura nel
cucinare i piatti tradizionali e/o preferiti... momenti preziosi, da
ritagliarsi e da pensare come gesti per prendersi cura di.
Torrone,
panettone e pandoro devono essere gustati ma sempre con la regola della
moderazione, e sempre facendo scelte oculate. Per esempio, possiamo sicuramente
tralasciare la frutta a fine pasto. La possiamo utilizzare per quella voglia di
piluccare svogliatamente qualcosa durante la chiacchierata sul divano con i
parenti, oppure giocando a carte o ai numerosi giochi da tavolo!
Come
mangiare, era l’altra domanda.
I nutrizionisti ormai ci hanno ben insegnato che
i pasti debbono essere 5, ma sicuramente tale numero magico può essere
modificato durante questi giorni, come pure può essere variata la composizione
dei nostri menù.
Direi
intanto di dare come numero magico-funzionale dei pasti il 3, cioè colazione –
pranzo e cena.
La
colazione poi, in questi giorni particolari, può essere composta solo con frutta
fresca oppure spremute oppure un caffè come start-up della giornata, per poi
organizzare il pranzo o la cena solo esclusivamente a base di verdura fresca o
frutta fresca, in funzione del pasto in cui verrà servito il menù completo –
gustoso e ricco della tradizione.
Facciamo un esempio
pratico.
Il
giorno di Natale è possibile iniziare la giornata con frutta o spremuta ed un
buon caffè, per poi godere del succulento pranzo di Natale in tutte le sue
portate, senza faticose rinunce. A fine giornata e dunque a cena, è bene pensare
solo a verdura o frutta fresca.
Mai
ricorrere ai digiuni riparatori, mentre saggiamente è bene approfittare del
pomeriggio per una buona camminata a passo sostenuto oppure, nei giorni che
precedono il Natale e in quelli che seguono, posso spendere un pò di più!
Attenzione!
So bene che in questo momento il verbo “spendere” spaventa, ma il mio spendere
è in termini di calorie!!! E’ l’unico bilancio in cui siete autorizzati a far
si che le uscite siano superiori alle entrate."
I consigli di Letizia tornano presto.
Preparatevi a capire come cucinare per le feste!!
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